Selvaggio Blu: storia, consigli e percorso del trekking Sardo

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Quando si parla di Sardegna e del Selvaggio Blu, si fa quasi fatica ad associare questi due nomi ad uno dei trekking più belli, difficili e spettacolari da fare in Europa.

Il trekking del Selvaggio blu è un percorso alpinistico che si snoda lungo le coste della Provincia di Nuoro, per una lunghezza di circa 50 km e che si percorre solitamente in 6 giorni. Tra le sue caratteristiche principali ritroviamo :

  • Fondi tecnici ma con pendenze non eccessive
  • Tratti in cui sono necessarie tecniche tipiche dell’alpinismo
  • Distanza considerevole dai centri abitati
  • Difficoltà nell’orientamento
  • Presenza di bivacchi lungo il cammino

Viene da se che non è un percorso escursionistico adatto a tutti e che è raccomandabile rivolgersi ad una delle cooperative che mettono a disposizione guide esperte per percorrerlo, anche nel caso si praticasse alpinismo a livello avanzato.

Occorre sapere inoltre che, anche quando ci si trova in compagnia di una guida locale, esiste sempre la possibilità di interruzione del trekking in caso di maltempo o di livello d’esperienza troppo basso del gruppo.

Qualche cenno storico

Il Selvaggio Blu è un percorso relativamente moderno. Il cammino che si percorre oggi è infatti stato individuato nel 1987-1989 da due alpinisti, Mario Verin e Peppino Cicalò, con l’aiuto dell’allora sindaco del Comune di Baunei, Pasquale Zucca.

L’idea fu quella di rivalorizzare questo tratto di costa del Nuorese collegando gli antichi cammini della zona in maniera di formarne uno che avesse un attrattivo naturalistico-sportivo in chiave più moderna.

Si andarono allora a recuperare gli ormai quasi scomparsi sentieri dei pastori del posto e quelli utilizzati dai Carbonai che una volta ripuliti dalla rigogliosa forza della macchia mediterranea locale crearono quello che oggi è un trekking marittimo famoso a livello internazionale.

Il percorso del Selvaggio Blu

Come accennato all’inizio dell’articolo, esistono varie cooperative con guide qualificate in grado di darti tutte le informazioni e supporto del caso. Ad ogni modo affinché possa farti un’idea ti andiamo a dettagliare quali sono le tappe del Selvaggio Blu più comunemente seguite.

Giorno 1

Partenza da Pedra Longa dove è possibile fare un bagno prima della partenza alla volta di Cengia Giradilli, dove si può raggiungere anche la spiaggia di Serra Salinas. Durante questa tappa si supera una parete. Durata 6- 8 ore

Giorno 2

Il percorso continua costeggiando falesie a strapiombo e superando i cosidetti “Bocu”, avvallamenti orografici che presentano dislivelli non particolarmente impegnativi. Normalmente l’escursione si conclude a Porto Petroso o Portu Petrosu, una specie di fiordo dalle acque cristalline. Durata complessiva 5-7 ore

Giorno 3

Da Porto Petroso si raggiunge Goritzè, seguendo un percorso lungo alte falesie con vista al Golfo di Orosei e Capo Comino. Curiosità: qui si supera una falesia scalando un tronco di ginepro. Durata 5 – 7 ore

Giorno 4

La quarta tappa del Selvaggio Blu è la tappa più lunga e tecnica del trekking. Qui si dovrà superare il tratto della Boldina, una sorta di via ferrata piuttosto conosciuta dagli amanti del settore, si attraverserà un arco naturale di roccia, si raggiungerà la cima della Serra Maore, si supererà un piccolo Canyon e dopo una discesa in corda doppia si raggiunge Olobissi.

Lungo questa tappa ci si ritrova di fronte a passaggi alpinistici, arrampicate di 3 e 4 grado, e varie scalate in corda doppia. Tradotto: bisogna sapere cosa si sta facendo. Durata 7+ ore, a seconda delle condizioni meteo e livello di esperienza dei partecipanti.

Giorno 5

Altra tappa tecnica ma più corta rispetto al quella del giorno 4. Per raggiungere Cala Sisine abbiamo di nuovo tratti di alpinismo tecnico e varie calate in corda doppia accompagnata da alcuni traversi ed arrampicate. Durata minima di 7 ore

Da qui la maggior parte dei trek finiscono con un ritorno al punto di partenza in 4×4 oppure in barca o gommone.

Cosa portare

A continuazione cerchiamo di darti una lista con l’indispensabile per affrontare il trekking in periodo caldo o estivo.

Sono infine fortemente raccomandati i bastoncini da trekking.

Ultimi consigli sul Selvaggio Blu

Sembra quasi inutile dire che bisogna raccogliere la spazzatura e cancellare le tracce del proprio passaggio, non lasciare dietro di se carte, bucce di frutta ed involucri e, sarebbe buona pratica, seppellire i propri escrementi per non infastidire la fauna locale.

Visti i tempi, il comune di Baunei potrebbe prendere provvedimenti per evitare afflussi massivi di turisti ed escursionisti. Ti consigliamo di dare un’occhiata al sito prima di organizzare il tuo viaggio.

Nel nuorese è inoltre vietato accampare o bivaccare in spiaggia.

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