Un sogno ad occhi aperti da vivere sotto il livello del mare: immergersi nella Grande Barriera Corallina è un’esperienza indimenticabile. Non solo permette di vedere da vicino un ecosistema marino incredibile e multicolore, ma è anche il modo migliore per entrare in contatto con l’oceano in una maniera diversa da quella ordinaria.
Ma quali sono i siti migliori per andare alla scoperta della Barriera Corallina? E soprattutto quando partire? Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere prima di programmare un viaggio alla scoperta delle bellezze sottomarine.
Quali sono i siti migliori per le immersioni nella Barriera Corallina
Con un’estensione di oltre 2000 km, la Grande Barriera Corallina coinvolge oltre 900 isole del Pacifico ed è l’habitat di moltissime specie animali. Si presenta infatti come uno degli ambienti marini più ricchi di biodiversità di tutto il mondo, con più di 1.500 specie di pesci e circa 360 specie di coralli duri. Un contesto ideale per una vacanza rilassante all’insegna di sole, mare e sport acquatici.
Come è facile intuire, i siti per immersione certo non mancano, ma solo alcuni permettono di ammirare diverse specie di tartarughe marine e squali, come gli squali balena e gli squali tigre. Mentre le mante si possono osservare in diverse zone vicine al limite meridionale della Barriera. Ecco perché prima di partire per un tour è consigliabile scegliere le zone per l’immersione.
Una delle più affascinanti è senza dubbio quella dei fondali di Bunaken, si trovano in Indonesia, in un’area al limitare dell’Oceano Pacifico, dove le barriere coralline incontrano l’Oceano Indiano. Immergersi qui significa vedere da vicino un fondale fatto di pareti scoscese e coralli incredibili, dove nuotano squali e tartarughe in una barriera corallina incontaminata e variopinta. Tanto che i giardini di corallo sono visibili anche facendo snorkeling.
Quando si parla invece di luoghi di immersione iconici della Grande Barriera Corallina, è impossibile non citare Milln Reef. A renderlo estremamente famoso è la presenza di diversi passaggi nel reef, unita al fatto che le qui le distese di corallo si estendono a perdita d’occhio. Quest’ultima caratteristica rende le immersioni adatte anche ai neofiti, ragione per cui se non si è esperti questo è uno dei siti da tenere in maggiore considerazione.
Tuttavia, essendo parte della Grande Barriera Corallina esterna, Milln Reef può essere raggiunto solo con una crociera subacquea. Quindi per raggiungerlo è necessario immergersi da uno dei siti di immersione predisposti, tra cui ricordiamo quelli di Whale Bommie e Three Sisters.
Restando in tema di barriera corallina esterna, è da considerare anche l’area di Flynn Reef. Anche in questo caso si tratta di un’area che offre grandi emozioni non solo per la fauna eccezionale che la abita, ma anche per la presenza di cunicoli e tettoie tra i coralli. Strutture naturali che offrono riparo a migliaia di pesci che vivono e nidificano in questa zona.
Da non perdere poi la Ribbon Reefs, una catena composta da 10 reef che si estende per 80 kilometri e si trova nell’area più settentrionale della Grande Barriera Corallina. In quest’area uno dei siti di immersione più famosi è Cod Hole, dove è facile entrare in contatto con due specie di pesci particolarmente interessanti e pacifici: le cernie giganti e i pesci napoleone.
Quando partire per un viaggio nella Barriera Corallina
Le immersioni nella Barriera Corallina non sono un’attività che si può svolgere in qualsiasi mese dell’anno. Il periodo migliore è quello che va da giugno a dicembre, quando nell’Oceano Pacifico la temperatura dell’acqua scende, attirando in questa zona una lunga lista di specie pelagiche. Dalle mante agli squali balena, fino alle balenottere: in questi sei mesi le possibilità di avvistare animali marini affascinanti sono davvero alte.
Poiché questo semestre corrisponde al cosiddetto inverno australiano, la temperatura dell’acqua scende anche sotto i 25°C, con picchi anche sotto i 22°C nei mesi di luglio e agosto. Quanto alla visibilità, dipende sia dal periodo che dalle caratteristiche della zona. In generale, le barriere coralline interne hanno una visibilità di circa 15 metri, mentre in quelle esterne è molto più alta e può arrivare fino a 30 metri. E la migliore visibilità si ha generalmente all’inizio della stagione, ovvero a giugno e nelle prime settimane di luglio.
Chi può fare immersioni nella Grande Barriera Corallina
Come già accennato, la Grande Barriera Corallina offre siti adatti all’immersione anche per chi è ancora alle prime armi. Ciononostante, ci sono dei requisiti minimi per poter affrontare questo genere di esperienza. Chi non ha ancora conseguito il brevetto per diventare subacqueo può ottenerlo sul posto, seguendo un corso e affrontando alcune prove tecniche.
In particolare, per ottenere il brevetto è necessario saper nuotare abbastanza bene da percorrere circa 300 metri con indosso la tuta e l’attrezzatura per immersioni. Inoltre, il candidato deve dimostrare di poter galleggiare in acqua per almeno 10 minuti. Chi non soddisfa queste condizioni non può (anche per ragioni di sicurezza personale) ambire al brevetto da subacqueo e, di conseguenza, non potrà fare immersioni alla scoperta delle bellezze sottomarine della Grande Barriera Corallina.
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